Galleria

A BORDO DELLA USS INCHON 1980

La nave venne nei CNR di Palermo per lavori di manutenzione, era una delle prime che trasportavano elicotteri da combattimento e trasporto truppe in dotazione al Corpo dei Marines. Il tenente ritratto accanto a me si chiamava Kennedy e gentilmente mi fece visitare la nave e gli elicotteri.


ATTILIO ALBERGONI CON GAETANO BASILE

Inaugurazione di una mostra. A sx lo scrittore e amico Gaetano Basile. 1999.

INCONTRO CON IL CONSOLE GEN. USA IN ITALIA

Marzo 2014 – Cordiale incontro con il Console

Generale USA in Italia D. L. Moore

L’occasione dell’incontro fu dato dalla Mostra “Palermo sotto un cielo di stelle … e strisce” nel giugno 2013.
Il console generale USA in Italia inaugurò la mostra restandone particolarmente compiaciuto.

LA USS FORRESTAL A PALERMO

Prowler

Il ponte di volo della mitica portaerei USS Forrestal, a Palermo ai CNR negli anni ’70. A dx un aereo radar Hawkeye, a tutt’oggi in servizio, a sx un Prowler per contromisure elettroniche anch’esso in servizio.


New York autunno 1998.

PASSO DEL GARRONE, VISITA ALLA POSTAZIONE DELLA WW II

Postazione Passo del Garrone
La postazione sorge a cavallo tra la valle di Piana degli Albanesi e la Conca d’Oro.

POSTAZIONE A CINISI

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Posto di blocco costiero a Cinisi. Sullo sfondo la Torre di guardia Paternella/Toledo, del 1400.


IL PROWLER AMERICANO PRECIPITATO A CAPACI

16 dicembre 1979.   

Quella sera ero andato a cena da una coppia di amici che abitavano vicino casa e proprio mentre stavamo chiacchierando tra una portata e l’altra, ricordo che si sentì ben distintamente il rumore di un jet che sorvolava la città a bassa quota.    Dopo il secondo giro, oggi non ricordo se ne fece altri, capimmo che doveva trattarsi di un aereo militare in avaria o quanto meno con problemi seri, in quanto non era mai capitata una situazione simile e per giunta col buio. L’indomani, appena saputo Prow_1dalla radio che un aereo militare americano era precipitato a Capaci, località balneare poco distante da Palermo, presi la macchina fotografica, salii sulla mia 500 e partii di gran carriera   per andare a vedere cosa era    successo   e appena arrivato sul posto vi erano pochi Carabinieri a controllare una villetta che era stata come falciata nel mezzo da una grande lama e la parte soprastante era ricaduta su quella lama che era stata il Prowler. Pezzi dell’aereo era sparsi qua e la e ne presi qualcuno piccolo per vedere di che pasta era fatto un jet militare americano: pasta dura senza meno! I frammenti erano durissimi, se pur piccoli, e difficili da piegare con le mani. Nel volgere di poco tempo si radunarono attorno alla zona dell’impatto, oltre ai curiosi, anche i Marines arrivati o da Catania o dalla portaerei Nimitz che era in navigazione nei paraggi, i quali impedirono a chiunque di fotografare o raccogliere qualsiasi cosa. A quel punto non mi fu possibile fare altro che rientrare a casa. 

Cosa era accaduto. Un aereo Grumman Prowler EA-6B equipaggiato per contromisure elettroniche, imbarcato sulla Nimitz, che assieme alla Forrestal partecipava a manovre nel Mediterraneo, si era smarrito… o aveva avuto problemi e non trovando ne la portaerei ne l’aeroporto di Punta Raisi (entrambe le cose mi risultano leggermente assurde) si era messo a girare sulla città scaricando il residuo carburante per poi tentare, forse, un ammaraggio. Fatto sta che terminato il carburante il pilota e i tre NFO membri d’equipaggio si eiettarono con i loro sediolini sulla verticale pianeggiante tra il Monte Pellegrino e i Monti Billiemi, ma la serata ventosa e con precipitazioni abbondanti non fu loro di aiuto. Morì il pilota, Robert Dark nell’impatto sul Monte Pellegrino e gli altri furono sparsi dal vento poco fuori città, dove un sediolino fracassò il tetto di una villa a Mondello, ma furono comunque salvi e recuperati.          Ufficiosamente ho sempre avuto una mia tesi, che non so se fondata o meno, e a tal proposito è bene ricordare che:  Il 4 novembre del 1979, dodici giorni prima, 66 impiegati e personale addetto sia maschile che femminile, vennero prelevati dall’ambasciata USA di Teheran capitale di quella che un tempo era stata la Persia ed ora si chiama Iran e fatti prigionieri dai novelli guardiani musulmani. In tutto gli ostaggi furono tenuti prigionieri per 444 lunghi giorni che furono al centro di trattative segrete e preparativi per la loro liberazione. Al tramonto del 24 aprile 1980 otto elicotteri RH-53D con una strana colorazione rosa sabbia, il primo impiego assoluto di tale colorazione desertica usata al posto di quella usuale verde, furono allineati sul ponte di volo della portaerei Nimitz pronti al decollo per l’operazione “Eagle Claw”, la liberazione degli ostaggi in Iran. L’azione fu un disastro e si risolse con perdite di militari, aerei ed elicotteri USA e con un nulla di fatto.      Ma la concomitanza in Mediterraneo della presenza della Nimitz e della Forrestal, a soli dodici giorni dal rapimento degli ostaggi, e della caduta di un aereo così particolare equipaggiato per operazioni di contromisure elettroniche altamente sofisticate e senza più carburante, forse, a mio parere, non sarebbe soltanto una coincidenza ma probabilmente: 1) si stava tentando già qualcosa per liberare gli ostaggi; 2) si stavano effettuando operazioni di sorveglianza elettronica sul territorio iraniano per pianificare ciò che poi è stato portato in atto senza successo. Chissà!                                                                                                                                                                                   

                                                                                                                                                (Fotografia e testo di Attilio Albergoni 2009 riproduzione vietata©  ©)


VISITA ALLA BASE NAVALE USA DI SIGONELLA, 2013

A bordo di un pattugliatore antisom Orion in servizio nel Mar Mediterraneo. Adesso questi aerei sono stati sostituiti dai più moderni jet Poseidon.